Se la neve non viene da noi.. Noi andiamo dalla neve!
Abbiamo così deciso di partire per un long weekend alla volta di Stoccolma, suggestiva città del nord Europa. Ben equipaggiati per il grande freddo, abbiamo iniziato la nostra avventura con tanti maglioni, curiosità e voglia di esplorare.
Le ore di luce in inverno sono ridotte, alle 16.30 inizia infatti a fare buio e ad ogni finestra si accendono lampade, abat-jour, e candelabri. Questa particolare tradizione rende Stoccolma una città ancora più accogliente.. Nonostante il freddo e il mare (letteralmente) di ghiaccio, ognuna di queste lucine contribuisce a trasmettere un po’ di calore a tutti coloro che le osservano. Atterrati nella notte e dopo un sonno ristoratore in un piccolo hotel del centro, eccoci pronti per una giornata tipo in città!
COLAZIONE
Già dalle prime luci del mattino anche a Stoccolma le panetterie iniziano a sfornare delizie in quantità.. Queste vere e proprie boulangerie offrono tantissime varietà di pane e dolci, che noi abbiamo ovviamente avuto modo di apprezzare più volte. I più diffusi sono i pani di farine scure, integrali, con vari semi come quelli di zucca o di sesamo. La farina 00 non è infatti tra le più usate a differenza nostra. Altre varianti sono le baguette, panini e pagnotte, ciabatte e via dicendo, sempre disponibili in diverse farine.
Inoltre c’è un altissimo consumo di knäckebröd, ovvero un pane molto croccante, quasi un cracker molto simile a un wasa, che viene spesso spalmato con del burro, margarina o formaggio morbido.
La colazione tipica svedese prevedrebbe delle aringhe (dolci), knäckebröd con burro e marmellata (di mirtilli) o prosciutto e formaggio e uova sode accompagnati da caffè, latte o latte fermentato. Noi abbiamo provato diverse panetterie, tra le migliori ci sono Fabrique e Brödbutiken.
PRANZO
Girando per le vie di Stoccolma si notato innumerevoli ristoranti che richiamano il Bel Paese. Si va da un classico “Michelangelo” o “Paganini”, ad un più popolare “Peppe” o “Chianti Classico”, sino ad uno storpiato “Giro” (Ciro) partenopeo. Premesso quindi che gli svedesi hanno un vero e proprio Amore (si, con la A maiuscola) per tutto ciò che riguarda l’Italia, ma specialmente la cucina, abbiamo deciso di sperimentare un ristorante italiano, ben quarto nella classifica dei migliori ristoranti a Stoccolma secondo Trip Advisor: Tutto Bello.
Per quanto mi riguarda sono dell’idea che per valutare una buona pizza si debba optare per la pizza per antonomasia: la Margherita. Ci viene servita una pizza bassa, croccante (merito della farina di semola) con l’utilizzo di ingredienti decorosi e di origine italiana (passata Mutti). Sono una grande amante della pizza, quindi capirete che più di tanto non potrò sbilanciarmi nelle lodi. Devo riconoscere però, che delle tante pizze mangiate all’estero rientra sicuramente nella top 3.
I proprietari, un ragazzo romano e uno spagnolo, sono stati simpaticissimi e molto disponibili, cosi come anche la cameriera svedese. Se doveste mai trovarvi a Stoccolma, consiglio di fare sicuramente un salto!
Tutto Bello Tegnerlunden 4, Stoccolma, Svezia
MERENDA
Ed ecco qui la mia parte preferita (sempre, mica solo a Stoccolma). Qui gli svedesi si sbizzarriscono con infiniti dolcetti, molti speziati, buonissimi e bellissimi. Tra i più famosi ci sono i Kanelbullar (girelle di pasta brioche alla cannella) o Kardemummabullar (come i Kanelbullar, ma con il cardamomo anziché la cannella), i Pepparkakor (biscottini di zenzero), i Lussekatter (dolci a base di uva passa e zafferano) e la Semla, (un panino rotondo riempito di pasta di mandorle e panna montata).
Dopo un giro nel fantastico zoo di Djurgården, un’isola parco di Stoccolma che ospita tantissimi animali da ogni parte del mondo (dalle alci ai lemuri, dai bradipi al ghiottone passando per i coccodrilli e renne), abbiamo deciso di fare una piccola e deliziosa sosta. All’interno del Skansen, lo zoo/museo a cielo aperto, nato per preservare e mostrare i costumi della provincia prima dell’era industriale, sono presenti tutt’ora costruzioni risalenti a quell’epoca. Siamo entrati in una di queste piccole, che dico, piccolissime abitazioni, ora adibita a sala da thè, Kafé Petissan e siamo stati catapultati nel mondo delle favole. Cinque tavolini in tutto, ambiente illuminato da qualche candela, cameriera con abiti dell’epoca, servizi da thè in ceramica e un tavolino pieno di dolcetti e torte fatte in casa. Abbiamo ordinato un thè e una cioccolata con panna per poi appropinquarci alle leccornie. Tutte sembravano buonissime, noi abbiamo scelto una Kanelbullar e un brownie al cioccolato e cereali vari che non hanno deluso le nostre aspettative. Una casetta silenziosissima, dove tutti parlavano sottovoce con il solo tintinnio delle tazze da thè.. Un posto ideale per sentirsi in un’oasi di pace, riportati a centinaia di anni fa.
Kafé Petissan Djurgårdsslätten 49,115 21 Stockholm, Svezia
CENA
Per la cena abbiamo voluto sperimentare la cucina tipica svedese. Per farlo, abbiamo scelto un piccolo bistrot vicino all’Operan (l’opera), Bakfickan, affacciato su Kungsträdgården, una piazza finemente illuminata con una piccola pista per pattinare sul ghiaccio. Il locale ha pochi tavoli ed è possibile infatti anche mangiare seduti al bancone, o appoggiati ad un pianale che guarda sulla piazza attraverso una vetrata.
Abbiamo ordinato le tipiche polpette svedesi Köttbullar, servite con un contorno di purè di patate (ottimo!), cetrioli in agrodolce (una piacevole scoperta) e bacche rosse. Nell’attesa ci hanno servito, come da tradizione, diversi tipi di knäckebröd (per chi si è perso, vedi il paragrafo COLAZIONE) da spalmare con del burro salato. Le polpettine erano davvero ottime, morbide e gustose accompagnate da una salsina delicata; il purè particolarmente soffice e esattamente identico a quello che potremmo aspettarci di trovare qui in Italia. Il tutto per 195 corone svedesi (circa 20€ a portata), un ottimo prezzo vista la qualità dei piatti.
Bakfickan Jakobs torg 12,111 52 Stockholm, Svezia
Ora non vi resta che comprare un biglietto aereo per la Svezia e scoprire tutte queste bontà.
PS: Non dimenticate la calzamaglia di lana!
Photo Credits @martabevy (eccetto la foto delle polpettine che è TripAdvisor)