Se siete in un ristorante in cui c’è il Sommelier, avete due possibilità: fare i disinvolti, prendere l’iniziativa e provare a ordinare un vino sperando che il Sommelier non smentisca clamorosamente la vostra scelta, oppure affidarvi completamente al suo suggerimento, il che rappresenta un gran bell’aiuto nell’obiettivo di ottenere il massimo dal connubio di sapori tra cibo e vino.
In questa sede, però, ci occupiamo dell’ipotesi più realistica: non solo non c’è il Sommelier, ma dovete fare tutto voi. Per qualcuno la scelta del vino rappresenta un momento esaltante, dove può mettere a frutto le nozioni imparate qua e là e fare un po’ il figo. Per altri è una vera e propria tortura, che dopo vari patemi, si traduce nel più classico dei dilemmi: Bianco o Rosso?
In realtà scegliere il vino si può rivelare un’esperienza più semplice del previsto con l’aiuto di un paio di nozioni di base sui vitigni, sul territorio di origine e soprattutto sui buoni produttori.
Innanzitutto è bene sapere che esistono diverse tipologie di carta. Quella più diffusa è quella che suddivide i vini prima per colore e tipologia (Spumanti e Champagne, Bianchi, Rosati, Rossi, Vini Dolci) e poi per regione di appartenenza (Piemonte, Lombardia, ecc.).
Ad Esempio:
Vini Bianchi
Friuli Venezia Giulia
Sauvignon
Oltre alla tipologia di vino e alla regione di appartenenza, ci sono altre indicazioni che non dovrebbero assolutamente mancare, ovvero il nome del vino, della cantina e l’annata. E qui sta il difficile perché purtroppo molte carte dei vini non riportano queste informazioni. Il punto è che uno stesso vino, ad esempio Vino Bianco Sauvignon del Friuli Venezia Giulia, può variare tantissimo sia a seconda della cantina che dell’annata. Se non sono disponibili queste informazioni, le dovete chiedere al cameriere (anche se ovviamente il fatto che glielo chiediate, presuppone che sappiate dare un senso alla risposta…..).
Quindi quali sono i passi da compiere prima di ordinare?
Innanzitutto prestare attenzione a quello che hanno ordinato le persone al vostro tavolo. La parte più difficile resta infatti trovare un vino che si sposi con piatti dalle caratteristiche molto diverse sapendo che ci sono gare perse in partenza. Se voi avete ordinato un goulash di cervo con composta di mirtilli e polenta taragna e la vostra fidanzata un’ombrina al vapore con verdure julienne, conviene scegliere vini diversi e ordinarli al bicchiere. Se quest’opzione non è disponibile, non mi resta che consigliarvi di abbandonare la ricerca dell’abbinamento perfetto e bervi quello che vi va. In questi casi, lo Champagne è sempre un’ottima scelta.
Una volta valutati i piatti, bisognerebbe capire se ci sono delle caratteristiche comuni. Ad esempio se tutti hanno ordinato pasta, la tendenza dolce sarà un denominatore comune, e quindi sarà necessario scegliere un vino dalla buona acidità o sapidità. Il sugo con cui sono conditi, però, complicherà la scelta perché determinerà altre caratteristiche nel cibo che vanno valutate singolarmente.
Quindi, una volta fatta una prima considerazione sulle caratteristiche dei piatti ordinati, dovrete velocemente pensare ai vini più adatti, tenuto conto del vitigno, del territorio, del produttore e dell’annata. Se ad esempio sapete che un Gewurztraminer dell’alto Adige si contraddistingue per aromaticità, saprete che è perfetto per piatti contraddistinti da questa caratteristica, come ad esempio piatti al curry.
Abbinare bene cibo e vino è un’arte tanto complessa, quanto affascinante. Ma questo processo può diventare molto semplice e immediato se si conoscono le regole base. E con un po’ di esercizio e tante bevute, si arriverà a padroneggiare con disinvoltura la materia.
E alla fine vi resterà solo un ostacolo da superare: sperare che, una volta trovato il vino perfetto, non scopriate che l’unico vino esaurito del ristorante è proprio quello che volevate ordinare!